Bulicame dal vivo con la “callara” fumante a ricordare ruscelli sanguigni, dannati in cerca di ristoro, centauri, pettatrici e peccatrici, delitti efferati, sabbie infuocate, scolpiti da Dante in un paesaggio lunare unico al mondo, autentica eccellenza di una Viterbo che spesso se lo dimentica.
Ieri, 21 giugno, in occasione della Giornata Mondiale della Musica, è andato in scena, a due passi dalla storica sorgente, il “Solstizio dantesco al Bulicame” grazie a un gruppo di studenti del liceo Santa Rosa di Viterbo coi loro professori Maura Oroni, Luca Schiavo, Roberta Sottani, Elisa di Maio, Patrizia Conti, Donato Salvatore Cambò e Gino Fiori, che con grande entusiasmo hanno affrontato, letto e commentato alcuni passi del XII e XIV canto del Bulicame-Inferno con un sottofondo discreto di flauti e sax. Il risultato è stato un mix magico di sobrietà ed eleganza, impreziosito dal tramonto e dalle memorie in presenza di Mario Matteucci che ha ricordato storie e aneddoti dei tempi d’oro della canapa, quando a Viterbo nei dintorni del Bulicame se ne coltivava a quintali e operavano pettatrici, scotolatori e intere famiglie al fuso e al telaio.
In apertura il sindaco di Viterbo Giovanni Arena, l’assessore al Turismo-Cultura Marco De Carolis e l’assessore ai Lavori Pubblici Laura Allegrini hanno scoperto la targa rievocativa apposta sulla stele accanto alla “callara” che il Touring Club fece erigere un secolo fa per il centenario dantesco del 1921.
Tra i prossimi appuntamenti celebrativi in occasione del settimo centenario della morte del sommo poeta si ricordano: l’installazione di una decina di pannelli su “Dante e Viterbo”, realizzati dagli studenti dell’Orioli su testi di Gianluca Zappa, “Dante, uomo divino”, nell’ambito dei Tramonti a Ferento con Giuseppe Rescifina, una “Notturna” di Dante (13 settembre) guidata dallo stesso Rescifina con lettura di canti da parte, fra gli altri, del sindaco Arena, del rettore Unitus Ubertini, del presidente dei facchini Mecarini, del vescovo Fumagalli. Gran finale a Santa Rosa con la rievocazione del delitto Cornovaglia su testo e regia di Giancarlo Bruti e il 16 ottobre con un omaggio in Cattedrale al Pietro Ispano, Giovanni XXI, unico papa ad essersi meritato il Paradiso di Dante, presenti il cardinale portoghese Josè Tolentino de Mendonca, ospite del vescovo Lino Fumagalli e Antonio Almeida Lima, ambasciatore portoghese presso la Santa Sede.
Il tutto grazie ad un comitato di volenterosi voluto dal locale consolato del Touring Club in occasione del settimo centenario della morte del Poeta, ideato e coordinato da Vincenzo Ceniti e Rosetta Virtuoso, con Mario Moscatelli, Gianluca Zappa, Maria Teresa Ubertini, Giuseppe Rescifina, Luciano Osbat, Antonio Scarelli, Giancarlo Bruti e altri.
Fonte: Touring Club Italiano
Pagina aggiornata il 22/06/2021