Rino Di Martino, poliedrico attore, giĂ piĂč volte ospite della stagione di Ferento, Ăš l’interprete di âMamma, piccole tragedie minimaliâ, di Annibale Ruccello, in scena giovedĂŹ 21 luglio (area antiche terme – inizio ore 19,30), con la regia di Antonella Morea (aiuto regia e ideazione scene Giovanni Piscitella, realizzazione scene UpStage, costumi I Dominorosa).
âMamma. Piccole tragedie minimaliâ Ăš uno degli ultimi scritti di Annibale Ruccello, nonchĂ© lâultimo testo che ha interpretato, nel luglio 1986, prima della sua prematura scomparsa. Quattro brevi atti unici che racchiudono tutto il senso della produzione ruccelliana, squisitamente rappresentativi dello studio che il geniale drammaturgo ha portato avanti sui cambiamenti della societĂ , dei desideri e del linguaggio delle classi meno colte, quelle piĂč toccate dalle prime conseguenze culturali della âglobalizzazioneâ degli anni â80, dalla prepotente diffusione di messaggi e miti televisivi.
âQuando mi Ăš arrivata la proposta dal Teatro Bellini di fare la regia di un testo, ho provato un immenso piacere, ma anche una immensa paura â afferma Antonella Morea nelle note di regia – non mi sono mai trovata dallâaltra parte e proprio non so come si sta fuori dal palcoscenico. «Che testo scegliere? Su quale territorio muoversi?». Sul piano della drammaturgia contemporanea la scelta non poteva che ricadere su Annibale Ruccello! Annibale che conoscevo dai tempi di Gatta Cenerentola quando, ricordo, assisteva a tutte le nostre prove e collaborava con il nostro comune maestro Roberto De Simone. Annibale con il quale avevo ed ho in comune il mondo popolare che lui conosceva bene in quanto studioso di antropologia e delle tradizioni popolari e che io cominciavo a conoscere ed amare e che giorno per giorno mettevo in pratica recitando cantando e âtammurriandoâ. Annibale, infine, autore di âAnna Cappelliâ che Ăš stata la mia prima fortunata esperienza di monologante. Ho scelto âMamma. Piccole tragedie minimaliâ e immediatamente ho pensato a Rino Di Martino come interprete di questi quattro monologhi dove mamme malefiche raccontano ancora fiabe e che poi via via si trasformano nei vari episodi in figure irrimediabilmente corrotte dai mass-media, una folla di donne attorniate da ragazzini che si chiamano Deborah, Samanta, Morgan, nelle cui conversazioni si confondono messaggi personali, echi televisivi, slogan di rotocalchi; dove la pubblicitĂ si sovrappone alle confidenze  le telenovelas alla sfera privata e gli inni liturgici alle canzonette di Sanremo. Deliri verbali fondati sulla contaminazione e alterazione del linguaggio. La perdita di rituali propiziatori e liberatori usati nel mondo contadino come protezione e rivelazione dellâinconscio. La contaminazione cui tali rituali sono stati sottoposti dallâingresso dei media con la conseguente perdita dellâidentitĂ collettiva. La ritualitĂ e il mondo popolare sono il motore di tutta la messinscena dove lâambiguo maschile/femminile esprime al meglio il carattere tragicomico dei personaggi.Come di consueto per âTramonti a Ferentoâ lo spettacolo Ăš preceduto, alle 18,30, dalla visita dell’area archeologica dell’antica cittĂ , a cura di Archeotuscia.
La stagione teatrale di Ferento Ăš organizzata dal Consorzio Teatro Tuscia, con la direzione artistica di Patrizia Natale, con il supporto del Comune di Viterbo, della Fondazione Carivit e dell’Ance Viterbo.
FERENTO 2022 â 57esima STAGIONE TEATRALE ESTIVA
Organizzazione: Consorzio Teatro Tuscia
Direzione artistica: Patrizia Natale
www.teatroferento.it / facebook: teatroferento
Prevendite online: www.ciaotickets.com â www.ticketone.it
Prevendite a Viterbo: Underground e Ufficio turistico
Info spettacoli 393 9041725
Info biglietteria 328 7750233
Pagina aggiornata il 20/07/2022