Istituzione e gestione di un centro antiviolenza e di una casa rifugio per il sostegno e supporto a donne, sole o con figli minori, vittime di violenza: il Comune di Viterbo (capofila) ha sottoscritto questa mattina lâaccordo con lâATS – Associazione temporanea di scopo – tra la cooperativa sociale Prassi e Ricerca onlus, associazione promozione sociale Kyanos e associazione Ponte Donna. A darne notizia sono il sindaco Giovanni Maria Arena e lâassessore ai servizi sociali Antonella Sberna. Presenti per la firma, oltre al primo cittadino, allâassessore Sberna e al segretario generale del Comune di Viterbo Annalisa Puopolo, la presidente dellâats (e di Prassi e Ricerca onlus) Antonella Panetta, insieme a Marta Nori (Kyanos) e Carla Centioni (Ponte Donna), referenti del soggetto partner con cui il Comune di Viterbo darĂ vita alle due strutture, insieme agli altri comuni aderenti (Bomarzo, Celleno, Soriano, Vitorchiano, Bassano in Teverina, Oriolo Romano, Vetralla, Acquapendente, Canepina, Orte, Capranica, Blera, Bassano Romano).
âUn grande sforzo da parte di questa amministrazione per giungere oggi alla firma di questo accordo – ha sottolineato il sindaco Giovanni Maria Arena -. Il lavoro portato avanti con tenacia e caparbietĂ , in particolar modo dallâassessore Sberna e dagli uffici del settore servizi sociali, ha consentito di raggiungere questo importante risultato. Un progetto che riguarda un ambito particolarmente delicato, a favore delle donne in difficoltĂ . Per la nostra amministrazione un atto dovuto a cui dare seguito nel piĂč breve tempo possibileâ.
âUn grande traguardo – ha spiegato lâassessore Sberna, in prima linea da mesi per seguire il complesso e delicato iter della procedura che ha portato al risultato ottenuto – . Abbiamo da sempre creduto nellâimportanza di questo servizio. Ci siamo spesi e battuti fin dal nostro insediamento affinchĂ© questo finanziamento non andasse perduto. Abbiamo seguito passo per passo tutte le procedure, avvenute in maniera corretta e trasparente. Ora vogliamo solo che queste due strategiche e preziose realtĂ , attese da troppo tempo nella provincia di Viterbo, vedano la luce il prima possibileâ. A ricostruire parte del complesso percorso Ăš sempre lâassessore Sberna. âAbbiamo lavorato con la Regione Lazio che ha tenuto conto dell’importanza strategica che i centri antiviolenza rivestono sul territorio, e ancor di piĂč, del prevalente interesse pubblico che ciascuna istituzione deve perseguire per la crescita del territorio e lo sviluppo della collettivitĂ e ci ha accordato la possibilitĂ di selezionare un nuovo soggetto partner per far partire il progetto. La pandemia ha rallentato tutte le fasi burocratiche. Non appena Ăš stato possibile riprendere le procedure, il consiglio comunale, nella seduta dello scorso 26 novembre, ha approvato la delibera che dava mandato al sindaco di procedere con la firma dellâaccordo e dare avvio al servizio.
In tempi record oggi siamo giunti alla sottoscrizione dellâaccordo. Un lungo cammino quello intrapreso mesi fa â ha aggiunto e concluso l’assessore Sberna – che finalmente ci sta portando a dare una risposta concreta e fattiva a donne e bambini che purtroppo si trovano ad essere vittime di violenza e si aspettano dalle istituzioni aiuto e protezioneâ.
Soddisfazione anche da parte delle rappresentanti dellâats Panetta, Nori e Centioni: âLa giornata di oggi rappresenta un grande risultato per tutte le donne di Viterbo e della provincia che finalmente avranno un luogo fisico a cui rivolgersi. Un centro antiviolenza per non essere piĂč sole nei casi di maltrattamento. Da un anno circa abbiamo attivato un servizio h 24 che risponde alle emergenze. Ora le donne della Tuscia avranno un luogo fisico a cui far riferimento. Siamo orgogliose di intraprendere questo percorso in rete, ciascuna con le proprie professionalitĂ e inclinazioni, in un costante rapporto di scambio e di crescita. Il nostro obiettivo sarĂ inoltre quello di intraprendere sul territorio un capillare percorso di prevenzione, anche attraverso una fitta e consolidata collaborazione con le istruzioniâ.
I centri antiviolenza sono strutture in cui sono accolte â a titolo gratuito â le donne di tutte le etĂ ed i/le loro figli/figlie minorenni, che hanno subito violenza o che si trovano esposte alla minaccia di ogni forma di violenza, indipendentemente dal luogo di residenza. Le case rifugio sono strutture dedicate che forniscono alloggio sicuro, a titolo gratuito e indipendentemente dal luogo di residenza, con lâobiettivo di proteggere le donne che hanno subito violenza e i/le loro figli/figlie e di salvaguardarne lâincolumitĂ fisica e psichica.
Pagina aggiornata il 25/01/2021