Giovedì 8 agosto alle ore 19.30, il sogno di Ipazia all’area antiche terme di Ferento
Una particolare testimonianza su un personaggio femminile che ebbe il coraggio di uscire dai normali canoni del suo tempo: giovedì 8 agosto alle 19,30 nell’area delle antiche terme per Ferento Teatro Festival sarà la volta di “Il sogno di Ipazia”, di Massimo Vincenti con Francesca Bianco e la regia di Carlo Emilio Lerici, voce fuori campo di StefanoMolinari e musiche di Francesco Verdinelli. Come di consueto l’appuntamento teatrale sarà preceduto alle 18,30 dalla visita al sito archeologico a cura dell’associazione Archeotuscia.
Lo spettacolo racconta l’ultimo giorno di Ipazia. Dal suo risveglio al mattino, seguito dall’uscita di casa per recarsi alla sua scuola, sino all’aggressione e alla morte. La narrazione è intervallata dal ricordo di una delle imprese “disperate” tentate dalla protagonista: salvare la biblioteca di Alessandria. Episodio che abbiamo preso come simbolo della sua intera vita. A questo ricordo si alterna la voce sempre più veemente, e progressivamente più violenta, dell’autorità politica e religiosa. Partendo dal primo editto di Teodosio del 380 d.C. per arrivare ai veri e propri anatemi del vescovo Cirillo.
Per la parte relativa ad Ipazia la narrazione, pur fedele alla documentazione storica, è stata quasi liberamente reinventata. Per quella relativa
all’autorità politica i testi sono tratti dai quattro editti teodosiani. Per la parte relativa al vescovo Cirillo sono stati utilizzati frammenti dei suoi discorsi
liberamente riadattati, tenendo come guida le testimonianze storiche che ci sono arrivate.
“Immaginate un tempo quando il più importante matematico e astronomo vivente era una donna – si legge nella nota di regia – Immaginate che abbia vissuto in una città così turbolenta e problematica come sono oggi Beirut o Baghdad. Immaginate che questa donna abbia raggiunto la fama non solo nel suo campo, ma anche come filosofo e pensatore religioso, capace di attrarre un largo numero di seguaci. Immaginatela come una vergine martire ma non per la sua cristianità, ma da parte dei cristiani perché non era una di loro. E immaginate che il colpevole della sua morte sia stato accolto tra i santi più onorati e significativi della cristianità. Non avremmo dovuto sentirne parlare? La sua vita non avrebbe dovuto essere nota a tutti? Avrebbe dovuto essere così, ma così non è stato”.
Ma chi era Ipazia? Era una matematica, astronoma e filosofa greca antica nata ad Alessandria d’Egitto. Rappresentante della filosofia neo-platonica, la sua uccisione a circa sessanta anni da parte di una folla di cristiani in tumulto, per alcuni autori composta di monaci detti parabolani, l’ha resa, secondo il teosofo Augusto Agabiti, una “martire della libertà di pensiero”. Nel marzo dell’anno 415, in piena Quaresima, un crimine scosse la città di Alessandria: una folla chiassosa attaccò la rispettata e sapiente Ipazia, la uccise e ne bruciò i resti. Gli assassini facevano parte di “una moltitudine di credenti in Dio”, che “si misero alla ricerca della donna pagana che aveva ingannato le persone della città e il prefetto con i suoi incantesimi”. Così parla della filosofa – come di una strega – la cronaca di Giovanni, vescovo di Nikiu, una diocesi del delta del Nilo. Scritto quasi tre secoli dopo l’assassinio di Ipazia, è il testo che offre più dettagli in merito alla sua morte, e rivela anche una palese avversione nei confronti della studiosa, le cui stregonerie avrebbero giustificato la sua atroce fine. Ma chi era veramente Ipazia, e perché fu uccisa? È il quesito sul quale è incentrato lo spettacolo.
Ferento Teatro Festival è organizzato, come avviene da oltre venti anni, da Consorzio Teatro Tuscia, con la direzione artistica di Patrizia Natale, con il contributo del Ministero della Cultura, che dal 2022 lo ha riconosciuto Festival a livello nazionale, del Comune di Viterbo, della Regione Lazio, della Fondazione Carivit di ANCE Viterbo.
Per ulteriori informazioni sui biglietti e sulla stagione teatrale, consultare la pagina fb Ferento Teatro Romano o il sito www.teatroferento.it/
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