12 Febbraio 2020
Al via la seconda edizione del premio di poesia dialettale La léngua vitorbese. A illustrare tutti i dettagli, questa mattina, a Palazzo dei Priori, alla presenza dell’assessore Laura Allegrini, è stato Antonello Ricci, presidente dell’associazione culturale Banda del Racconto, promotrice dell’iniziativa. Al suo fianco Marco Lazzari, presidente della Fondazione Carivit, anche quest’anno a sostegno del concorso, sia in termini di patrocinio che di finanziamento dei premi. A seguire Massimo Mecarini, presidente del Sodalizio Facchini di Santa Rosa e il poeta dialettale Ostelvio Celestini. “Si tratta nello specifico di due premi di poesia in dialetto viterbese – ha spiegato Ricci -, entrambi dedicati quest’anno alla memoria di Edilio Mecarini, viterbese verace, espressione del mondo artigiano locale, che seppe raccogliere il testimone lirico lasciato da Emilio Maggini, poeta vernacolare antesignano, a cui è stata dedicata la scorsa edizione. Uno dei due premi è rivolto a tutti i viterbesi e alle viterbesi, senza limiti di età, l’altro è rivolto alle studentesse e agli studenti delle classi quarte e quinte delle scuole primarie di Viterbo. L’obiettivo è però quello di andare oltre il premio – ha aggiunto Ricci -. Il valore economico del premio finale infatti non deve essere l’obiettivo di questi concorsi. Il concorso aperto a tutti i viterbesi ha una grande finalità, quella di valorizzare la comunità dei poeti dialettali. Esiste una comunità, uno zoccolo duro che crede nei propri avi. E i poeti sono molti di più di quelli che partecipano al concorso. L’altro, invece, quello aperto alle scuole, ha la finalità di riallacciare il dialogo tra diverse generazioni”. Ricci ha concluso ringraziando sia l’assessore Allegrini per la presenza che l’assessore De Carolis per la disponibilità. Un ringraziamento particolare lo ha rivolto alla Fondazione Carivit per l’indispensabile sostegno economico e a tutti coloro che a vario titolo sono coinvolti in questa iniziativa. “La Fondazione non sostiene solo iniziative proprie – ha spiegato il presidente Lazzari -, ed è ben lieta di sostenere chi contribuisce alla valorizzazione del territorio attraverso le idee, le iniziative, le proposte. Il premio che la Banda del Racconto propone quest’anno per la seconda volta è meritevole di attenzione e sostegno”.
L’iniziativa è realizzata in collaborazione con la Tuscia Dialettale, rappresentata in conferenza da Ostelvio Celestini, e con Davide Ghaleb editore, sul cui sito internet
http://www.ghaleb.it sono pubblicati i bandi dei due premi. L’iniziativa ha il patrocinio del Comune di Viterbo, quello del Sodalizio dei Facchini di Santa Rosa e, notizia data in diretta dal presidente Massimo Mecarini, anche dell’Unesco e della Rete delle Grandi Macchine a Spalla (GRAMAS), in quanto le tematiche del concorso non saranno più incentrate esclusivamente su Pianoscarano, ma potranno riguardare tutto il territorio comunale viterbese (Viterbo e frazioni) e naturalmente la tradizione legata a Santa Rosa, alla Macchina del 3 settembre e alla festa a lei dedicata. “Mi fa estremamente piacere che questa edizione venga dedicata allo zio Edilio – ha confidato il presidente del Sodalizio Mecarini -. Sono cresciuto a “pane e Piascarano”. Conosco il dialetto grazie a mio zio. La valorizzazione del dialetto e il recupero di alcune forme lessicali, ormai desuete, rendono onore alle nostre origini”. “La Tuscia Dialettale – ha sottolineato invece Ostelvio Celestini – è nata con un preciso intento: difendere, diffondere e tramandare il dialetto viterbese alle giovani generazioni. La Banda del Racconto, con questa iniziativa, va a centrare quello che è il nostro obiettivo”.
Per Banda del Racconto erano presenti l’antropologo Marco d’Aureli e Pietro Benedetti. Tra il pubblico molti rappresentanti della Tuscia Dialettale, insegnanti ufficialmente in rappresentanza degli istituti comprensivi Carmine, Vanni e Fantappiè, mentre la Canevari ha inviato un messaggio, di cui Ricci ha letto alcuni passaggi. Ad aprire la conferenza è stata l’assessore Laura Allegrini, che ha puntato l’attenzione sull’importanza del nostro dialetto e delle nostre origini. “Io mi occupo di lavori pubblici. Il restauro di un antico profferlo e il recupero del nostro dialetto sono comunque due forme di rispetto e amore verso la nostra città e verso le nostre tradizioni. Il più delle volte facciamo attenzione a non utilizzare in pubblico espressioni dialettali. Dovremmo essere orgogliosi delle nostre forme dialettali perché rappresentano l’espressione più autentica della nostra vita quotidiana”.
La partecipazione al premio è gratuita. Verranno premiati i primi tre classificati di entrambi i concorsi. Gli elaborati dovranno essere recapitati entro il prossimo 31 gennaio all’associazione culturale Banda del Racconto, via del Meone 14 – 01100. Si raccomanda di attenersi fedelmente a quanto indicato nei due bandi. Gli stessi saranno consultabili nelle prossime ore anche sulla home del sito del Comune di Viterbo, tra gli eventi.