18 Luglio 2019
Cinghiali in aree urbane della città, il sindaco Giovanni Maria Arena ha firmato l’ordinanza, con decorrenza immediata, con una serie di misure di contrasto e prevenzione atte a contenere e arginare il fenomeno. Tra le misure più importanti si segnala il divieto assoluto, per chiunque sul territorio urbano, di alimentare sia direttamente, somministrando il cibo, sia indirettamente, abbandonando sul territorio alimenti e scarti alimentari di qualsiasi tipo. Tutti i proprietari e conduttori di terreni e/o aree confinanti e interne al tessuto urbano, devono provvedere, entro 30 giorni dalla data dell’ordinanza, alla rimozione di cespugli ed erbe infestanti, nonché a tenere una buona manutenzione per quanto riguarda siepi e recinzioni, avendo cura di rimuovere i materiali di risulta. Questi i primi due punti dell’ordinanza, ai quali si aggiungono altre misure. Ovvero, la richiesta di collaborazione da parte dei cittadini, che dovranno segnalare al Comune, alla Polizia Locale e alla Polizia provinciale, tutte le situazioni di disagio o altro, derivanti dalla presenza di cinghiali sul territorio urbano, nonché comportamenti in contrasto con quanto previsto dal primo punto dell’ordinanza (divieto di alimentazione). L’ordinanza prevede anche “la traslocazione dei cinghiali inurbati e che si trovano, anche temporaneamente, entro il tessuto urbano, previa teleanestesia farmacologica”. Tali operazioni dovranno essere svolte ad opera, sotto la responsabilità e il diretto controllo della Polizia Provinciale, che potrà avvalersi della Polizia Locale e delle altre forze di polizia operanti sul territorio. I servizi veterinari della Asl – si legge nell’ordinanza – dovranno garantire supporto per la preparazione della miscela anestetica da utilizzare, ai fini della teleanestesia farmacologica, e per tutte le fasi successive, fino alla traslocazione in appositi recinti autorizzati. Gli animali anestetizzati dovranno essere mantenuti in vita e avviati, con tutte le cautele del caso, al rilascio in ambienti recintati e autorizzati. A questo proposito, attraverso una ricognizione effettuata in via d’urgenza e a seguito di confronto avuto con i competenti enti, è stata individuata specifica azienda agricola, in località Acquarossa, che curerà il ritiro degli animali in questione e la traslocazione degli stessi presso i propri recinti di allevamento, con personale e mezzi autorizzati. Il tutto a un costo di euro 50 a capo, per esemplari adulti di sesso maschile e femminile, e di euro 30 a capo, per gli esemplari giovani e subadulti. L’azienda individuata, autorizzata all’allevamento di cinghiali, risulta sufficientemente vicina al centro urbano, in modo da poter cosi garantire il benessere degli animali durante il trasporto, minimizzandone lo stress psicofisico. L’ordinanza emanata dal sindaco Arena fa seguito all’incremento numerico e distributivo della specie cinghiale (sus scrofa) nelle aree verdi e nelle aree protette peri-urbane, e soprattutto alla presenza degli stessi animali in alcune zone abitate del territorio comunale, tra cui i quartieri Barco, Cappuccini, Santa Barbara, pendici del monte Palanzana, La Quercia e Bagnaia.
“Nel mese di maggio, avevo già sollecitato Provincia e Ambito territoriale di Caccia Viterbo 1 – ha spiegato il sindaco Arena – e richiesto un tavolo di coordinamento in Comune, con le due realtà e l’Università degli studi della Tuscia, al fine di individuare una strategia applicabile a questa problematica. In carenza di specifiche normative riguardanti la presenza di cinghiali in ambito urbano, si è resa necessaria questa ordinanza, contingibile e urgente, con cui vengono messe in campo una serie di azioni preventive di contrasto al fenomeno. Pertanto viene disposto il divieto di somministrazione di cibo ai cinghiali, la pulizia degli ambiti privati con presenza di flora infestante, misura questa già disposta il mese scorso, e la traslocazione in aree appositamente recintate e autorizzate, previa teleanestesia dei cinghiali che sconfinano dai loro territori abituali, avvicinandosi all’abitato. Con l’applicazione di queste misure si evitano danni a persone e cose, si tutela la pubblica incolumità nei pressi delle abitazioni, dei locali pubblici e commerciali, inclusa la circolazione stradale”.
L’ordinanza n. 71 del 3/7/2019 ha validità fino al prossimo 31 ottobre, fermo restando la possibilità di proroga al permanere delle condizioni di pericolo evidenziate nel documento stesso. Per l’inosservanza dei punti 1 e 2 sono previste sanzioni amministrative per un importo che va da 150 a 900 euro.