Lo scorso 9 marzo, alle ore 10, presso lâaula 6 del Tribunale di Viterbo, si Ăš svolto il processo simulato sul tema del bullismo con protagonisti i ragazzi della scuola secondaria di I grado dellâistituto comprensivo âPio Fediâ di Grotte Santo Stefano. Un vero e proprio processo in cui i ragazzi hanno indossato le toghe di pm, giudici e avvocati e le vesti degli imputati, parte civile e testimoni, affiancati dai magistrati del Tribunale di Viterbo e dagli avvocati dellâOrdine di Viterbo. A esprimere soddisfazione per la riuscita dell’iniziativa sono stati il presidente del Tribunale Francesco Oddi, la sindacaChiara Frontini e la dirigente scolastica dell’istituto âPio Fediâ di Grotte Santo Stefano Giovanna Diana. Soddisfazione condivisa anche da parte dei consiglieri Luigi Gioiosi e Francesca Pietrangeli, delegati rispettivamente al contenzioso e alle nuove generazioni, e dell’assessore Scardozzi, promotori del progetto pilota sulla giustizia, parlata e rappresentata, proprio presso lâI.C. âPio Fediâ di Grotte Santo Stefano, insieme alla preziosa collaborazione della dirigente scolastica Diana e delle professoresse Alessandra Dominici e Maria Stella Lalla delle classi seconde e terze, sezioni A e B.
âDopo sette incontri di preparazione a scuola, gli studenti e le studentesse dellâistituto comprensivo Pio Fedi di Grotte Santo Stefano hanno vissuto e animato un processo simulato sul bullismo â ha sottolineato la sindaca Frontini -. Chi vestiva i panni del procuratore, chi dellâavvocato di parte civile, chi del testimone, chi dei giudici. Unâintera comunitĂ coinvolta, compresi i genitori, allenatori sportivi e collaboratori scolastici, che ha permesso ai ragazzi di vivere unâesperienza educativa unica. Un’iniziativa utile a promuovere la conoscenza delle istituzioni, del sistema giustizia, della legalitĂ e del rispetto delle regole.
âI ragazzi si sono immedesimati nelle rispettive parti con entusiasmo e partecipazione, cogliendo pienamente il senso dellâesperienza â hanno spiegato l’assessore Scardozzi e i consiglieri Pietrangeli e Gioiosi -. Gli alunni, grazie anche al costante supporto del sostituto procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Viterbo Paola Conti, dei Carabinieri, nella persona del maresciallo capo Marco Fiocchetti della stazione di Grotte Santo Stefano e dellâOrdine degli Avvocati di Viterbo, si sono cimentati nei vari ruoli, attenendosi a un copione elaborato dalle professionalitĂ coinvolte. Il processo simulato del 9 marzo conclude il percorso articolato sui sette precedenti incontri in classe e sulla giornata dedicata allagiustizia âparlataâ, in cui gli studenti hanno potuto incontrare e porre domande a chi la giustizia la amministra: magistrati,avvocati, carabinieri. Il modo piĂč diretto per meglio comprendere valori fondamentali per vivere in una societĂ civile, in maniera coscienziosa e attiva, sviluppando il senso delle regole, dellâetica, della morale intesa nella sua accezione positiva e piĂč ampiaâ.
âLa consapevolezza del valore della legalitĂ che Ăš emersa attraverso il lavoro dei nostri alunni e alunne e lâimpegno mostrato in questi mesi di lavoro â ha affermato la dirigente scolastica Diana – ci rendono orgogliosi del percorso fatto e dei risultati raggiunti. Ringraziamo lâamministrazione comunale per averci proposto il progetto e per averci dato lâopportunitĂ di fornire âcompetenzeâ concrete per lo sviluppo di cittadini consapevoliâ. Presente al processo anche il presidente dellâOrdine degli Avvocati Luigi Sini che, in attesa della sentenza da parte del giudice Giacomo Autizi, haribadito la vicinanza dell’Ordine degli avvocati in occasione di progetti analoghi. Con il presidente anche i colleghi avvocati Claudia Caporossi e Lorenzo Lepri. Tra i presenti in aula anche l’assessore alla cultura e all’educazione Alfonso Antoniozzi e i consiglieri Maria Rita De Alexandris, Umberto Di Fusco e Melania Perazzini.
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Pagina aggiornata il 12/03/2024