Film Commission – Viterbo Città del Cinema

Sezione dedicata alla Film Commission. Contiene la storia del rapporto della città di Viterbo col cinema, le FAQ e la modulistica per richiedere i permessi.

La Tuscia nel cinema, una storia gloriosa dal passato ai giorni nostri

Il rapporto tra la provincia di Viterbo ed il cinema risale addiritttura agli albori della settima arte perchè fu un cittadino di Orte Filoteo Alberini a depositare il brevetto di un apparecchio per la ripresa e la proiezione di pellicola che lui aveva denominato Kinetografo. Era l’11 novembre del 1895. Solo pochisismi giorni prima i fratelli Lumièere avevano presentato il loro cinèmatographe, ma l’invenzione di Alberini non entrerà in realtà mai in produzione.

Il cinema

La storia del Cinema nella Tuscia inizia nel Novecento, una delle prime apparizioni cinematografiche è Viterbo nel film Vecchia Guardia di Alessandro Blasetti del 1934, negli anni cinquanta la Tuscia è molto presente nel cinema italiano, nel 1950 Roberto Rossellini girò alcune sequenze del suo film Francesco, giullare di Dio nei pressi di Oriolo Romano, l’anno successivo nel 1951 Orson Welles girò il suo film Otello  tra Viterbo e Tuscania, il film poi vinse il Festival di Cannes nel 1952. Anche Federico Fellini scelse la Tuscia per alcuni dei suoi capolavori come I Vitelloni nel 1953 dove molte scene furono girate a Viterbo e La strada nel 1954 scegliendo questa volta Bagnoregio per alcune scene del suo film. A Viterbo e dintorni Alberto Sordi fu protagonista di film come Lo scapolo di Antonio Pietrangeli nel 1955 e Il vigile di Luigi Zampa nel 1960. Nel 1957 Mario Monicelli  girò il suo film Il medico e lo stregone con Vittorio De Sica e Marcello Mastroianni in molti luoghi della Tuscia come San Martino al Cimino, Valentano, la sequenza del paese visto da lontano è stata girata a Civita di Bagnoregio e la scena della stazione ferroviaria è stata filmata a Grotte Santo Stefano. Nel 1958 Sergio Grieco girò alcune scene del suo film Pia de’ Tolomei a Tuscania.

Tra gli anni cinquanta e gli anni sessanta la Tuscia, in particolare Viterbo, appare in molte pellicole cinematografiche come Lucrezia Borgia di Christian-Jaque del 1953, Le notti di Lucrezia Borgia di Sergio Grieco del 1959, La mandragola di Alberto Lattuada del 1965, Il tormento e l’estasi di Carol Reed del 1965, El Greco di Luciano Salce del 1966 e I raggi mortali del dottor Mabuse di Hugo Fregonese del 1968. Pier Paolo Pasolini, che amava molto la Tuscia, nel 1964 scelse di girare il suo film Il Vangelo secondo Matteo tra Tuscania e Chia, quest’ultima rimasta proprio nel cuore di Pasolini dove scelse di vivere alcuni dei suoi ultimi anni di vita; nel 1966 il regista girò a Tuscania alcune scene del famoso film Uccellacci e uccellini con Totò e Ninetto Davoli ed infine nel 1971 Il Decameron. Nel 1966 il regista Mario Monicelli, che aveva girato nella Tuscia già il suo film Il medico e lo stregone, tornò in questi luoghi per girare il suo film L’armata Brancaleone, infatti si possono riconoscere scorci di molti paesi della Tuscia come Tuscania, Canino, Vitorchiano, Valentano, Civita di Bagnoregio, Bolsena, Nepi e Falerii; per poi tornare nel 1970 con Brancaleone alle crociate dove la Tuscia fu nuovamente protagonista nella pellicola del regista romano. Un altro grande regista come Sergio Corbucci scelse la Tuscia nel 1966 per il suo film L’uomo che ride girando alcune scene a Viterbo in Piazza San Lorenzo ed a Tuscania. Nel 1968 Franco Zeffirelli scelse Tuscania per la scena del matrimonio tra due innamorati celebrato nella Basilica Romana di S.Pietro, dove furono girate anche le scene finali della tomba di famiglia di lei, il film in questione è proprio Romeo e Giulietta, lo stesso regista nel 1972 girò alcune sequenze del suo film Fratello sole, sorella luna proprio nella Tuscia.

Negli anni settanta la Tuscia appare principalmente nella famosa miniserie Le avventure di Pinocchio di Luigi Comencini del 1972 con attori come Nino Manfredi, Franco Franchi, Ciccio Ingrassia, Vittorio De Sica che fu girata interamente in questi luoghi come Farnese, Ischia di Castro, Tarquinia, Caprarola, Lago di Vico e Ronciglione; in quegli anni furoni girati anche film come Boccaccio di Bruno Corbucci del 1972 dove le riprese esterne si svolsero quasi completamente a Viterbo, Decameron nº 4 – Le belle novelle del Boccaccio di Paolo Bianchini del 1972, nel 1975 il regista Sergio Nasca girò alcune scene del suo film Vergine, e di nome Maria a Tuscania, poi negli anni ottanta la Tuscia appare in alcuni film come La cornacchia disse crai di Paolo Isaja del 1980, Nostalghia di Andrej Tarkovskij del 1983 dove si possono vedere la Cripta della chiesa di San Pietro a Tuscania, Calcata e la Piazza della Collegiata a Faleria, il film Vinse il Grand Prix du cinéma de création al Festival di Cannes di quell’anno; nel 1989 Liliana Cavani girò molte scene del suo film Francesco nella Tuscia e soprattutto a Tuscania.

Negli anni novanta nella Tuscia furono girati alcuni film come In nome del popolo sovrano di Luigi Magni del 1990 con Nino Manfredi e Alberto Sordi a Viterbo, quest’ultimo nello stesso anno ha girato il film L’avaro di Tonino Cervi dove questa volta furono protagonisti due paesi della Tuscia come Bassano Romano e Caprarola ed i loro palazzi storici ed infine La sindrome di Stendhal di Dario Argento del 1995 dove la città di Viterbo è esplicitamente citata nel film.

Uno dei luoghi della Tuscia molto apprezzato dai registi è Palazzo Farnese a Caprarola dove furono girati alcuni film come il già citato film L’avaro con Alberto Sordi, La Condanna di Marco Bellocchio del 1991, Operazione U.N.C.L.E. di Guy Ritchie nel 2015 e Sogno di una notte di mezza estate di Michael Hoffman nel 1999 dove si può vedere anche il Parco dei Mostri di Bomarzo e Sutri; un altro luogo della Tuscia amato da alcuni registi è il Lago di Bolsena dove furono girati film come Il senso della vertigine di Paolo Bologna del 1991 e Le meraviglie di Alice Rohrwacher del 2014 dove furono protagonisti di alcune scene anche Acquapendente e San Lorenzo Nuovo, molto noto al pubblico è anche il Laghetto del Pellicone a Vulci dove furono girate delle scene memorabili del cinema italiano, l’incontro di Roberto Benigni e Massimo Troisi con Leonardo Da Vinci nel film Non ci resta che piangere del 1984, alcune scene del film La visione del sabba di Marco Bellocchio del 1988 e la scena di Aldo Giovanni e Giacomo nel film Tre uomini e una gamba del 1997.

Nella meravigliosa Villa Lante a Bagnaia, una frazione di Viterbo, sono state girate molte scene cinematografiche in vari film come La maschera di Cesare Borgia di Duilio Coletti del 1941, Lucia di Lammermoor di Piero Ballerini del 1946, Cento piccole mamme di Giulio Morelli del 1952, Le diciottenni di Mario Mattoli del 1955, I quattro moschettieri di Carlo Ludovico Bragaglia del 1963, Le voci bianche di Pasquale Festa Campanile e Massimo Franciosa del 1964, Una vergine per il principe, di Pasquale Festa Campanile del 1965, Le fate di Mario Monicelli del 1966, Nel sole di Aldo Grimaldi del 1967, Pensiero d’amore di Mario Amendola del 1969, All’onorevole piacciono le donne di Lucio Fulci del 1972, Senza famiglia, nullatenenti cercano affetto di Vittorio Gassman del 1972, Il tuo piacere è il mio di Claudio Racca del 1973, E ridendo l’uccise di Florestano Vancini del 2005, Imperia, la grande cortigiana di Pier Francesco Pingitore del 2005 e Habemus Papam di Nanni Moretti del 2011.

Negli anni duemila la Tuscia è presente nel film internazionale Luther – Genio, ribelle, liberatore di Eric Till del 2003 dove alcune scene sono state girate a Viterbo, un paese della Tuscia che si vede molto nei vari film girati negli anni duemila è Tuscania dove è stato girato interamente il film Aspettando la Bardot di Marco Cervelli nel 2018, il paese compare anche nel film Il giorno, la notte. Poi l’alba di Paolo Bianchini del 2007 e nel film L’allenatore nel pallone 2 di Sergio Martino del 2008.

Le fiction

Non solo il cinema, ma anche molte fiction sono state girate nella Tuscia, una delle più memorabili è Il maresciallo Rocca con Gigi Proietti girata interamente nella città di Viterbo, proprio il capoluogo si può trovare in molte scene girate nella miniserie Il generale Dalla Chiesa del 2007 con Giancarlo Giannini. Due stagioni della serie I Borgia furono girate in questi luoghi come Palazzo Farnese a Caprarola, Tuscania e Sutri, la fiction Il bosco è stata girata interamente tra Viterbo, il Lago di Vico e la Faggeta del Monte Cimino di Soriano nel Cimino; alcune scene della serie I Medici sono state girate a Viterbo e nel Palazzo Farnese a Caprarola. Il noto regista Paolo Sorrentino nel 2016 ha girato molte scene della serie The Young Pope a Bagnaia nella meravigliosa Villa Lante (sempre a Villa Lante nel 1965 furono girate molte scene della miniserie Scaramouche di Daniele D’Anza con Domenico Modugno) e nel 2019 Viterbo appare nella miniserie statunitense Catch-22 con George Clooney.

Per ottenere autorizzazioni alle riprese e supporto logistico per la realizzazione di lungometraggi, documentari, cortometraggi e servizi fotografici ambientati nel Comune di Viterbo, è necessario fare riferimento a quanto riportato alle presenti “FAQ”.

È consigliabile contattarci nella prima fase della pre produzione e scouting. Le case di produzione che intendono girare per uno o più giorni, o per più settimane a Viterbo e nella Tuscia, dovranno contattare la Film Commission Viterbo Città del Cinema con un anticipo di un mese per organizzare le riprese, il coordinamento amministrativo e con altri eventuali eventi/produzioni presenti nel territorio.

Troupe leggera: da 1 a 10 elementi; telecamera e/o macchine fotografiche a mano o su cavalletto, stativi mobili, altre attrezzature che non intralcino in alcun modo il normale traffico veicolare e/o pedonale.

Troupe pesante: da 10 a più elementi; attrezzatura ingombrante (camera dolly, generatori, luci fisse, binari, crane); riprese che possono interferire con il normale traffico pedonale e veicolare; riprese con allestimenti di produzione e/o scenografici e/o con effetti speciali su suolo pubblico; riprese che comportino sosta e parcheggio, chiusura totale o parziale di strade, sgombero di strade da veicoli.

Ventuno giorni lavorativi in caso di troupe pesante.
Nel caso di troupe leggera è sufficiente un preavviso, senza rilascio di autorizzazione, di dieci giorni.

, per effettuare riprese nelle piazze bisogna richiedere, tramite la Film Commission Viterbo Città del Cinema, il nulla osta del Settore Cultura.

. Questo tipo di autorizzazione deve essere richiesta almeno 2 mesi prima l’inizio delle riprese perché deve essere richiesta e concessa da……

. Per effettuare le riprese con assistenza della Polizia Locale e per effettuare il blocco totale o intermittente della viabilità, occorre attraverso la modulistica a disposizione, specificare il tipo di riprese affinché la Polizia Locale possa preventivamente disporre un adeguato piano di intervento.

. Tutte le tipologie di richieste sono previste sulla modulistica che sarà inviata ai settori competenti da riempire a cura della produzione nei termini previsti.

No. Il Centro storico di Viterbo é caratterizzato da limitazioni ZTL per cui sono necessari speciali permessi che andranno richiesti attraverso la modulistica a disposizione delle produzioni nel rispetto della tempistica richiesta.

le autorizzazioni per l'utilizzo del drone devono essere richieste con un preavviso di almeno 60 giorni all'Enac (Ente Nazionale per l'Aviazione Civile).
Per richiedere l’autorizzazione ad Enac:
1. Scaricare e compilare il modulo "Domanda di autorizzazione operazioni Uas in categoria specifica" disponibile sul sito dell'Enac. Sezione modulistica droni: Modulistica Droni ENAC. https://www.enac.gov.it/sicurezza-aerea/droni/modulistica-droni/
2. Mandare il modulo compilato tramite Posta Elettronica Certificata (pec) all'indirizzo protocollo@pec.enac.gov.it. Assicurati di indirizzarla alla "Direzione Ricerca e Sviluppo Nuove Tecnologie e Aerospazio".
Inoltre a Viterbo è presente un aeroporto militare, quindi, oltre all'autorizzazione Enac, servirà il nulla osta dell'Aeronautica Militare da richiedere scrivendo all’indirizzo aeromarescialli@postacert.difesa.it
Una volta ottenute sia l'autorizzazione Enac che il nulla osta dell'Aeronautica Militare, informare il Comune di Viterbo inviando entrambi i documenti via PEC all'indirizzo protocollo@pec.comuneviterbo.it, specificando all'attenzione del “Settore Polizia Locale" e del "Settore Cultura".

le autorizzazioni per l’utilizzo del drone devono essere richieste con un preavviso di almeno 60 giorni all’Enac (Ente Nazionale per l’Aviazione Civile).
Per richiedere l’autorizzazione ad Enac:
1. Scaricare e compilare il modulo “Domanda di autorizzazione operazioni Uas in categoria specifica” disponibile sul sito dell’Enac. Sezione modulistica droni: Modulistica Droni ENAC. https://www.enac.gov.it/sicurezza-aerea/droni/modulistica-droni/
2. Mandare il modulo compilato tramite Posta Elettronica Certificata (pec) all’indirizzo protocollo@pec.enac.gov.it. Assicurati di indirizzarla alla “Direzione Ricerca e Sviluppo Nuove Tecnologie e Aerospazio”.
Inoltre a Viterbo è presente un aeroporto militare, quindi, oltre all’autorizzazione Enac, servirà il nulla osta dell’Aeronautica Militare da richiedere scrivendo all’indirizzo aeromarescialli@postacert.difesa.it
Una volta ottenute sia l’autorizzazione Enac che il nulla osta dell’Aeronautica Militare, informare il Comune di Viterbo inviando entrambi i documenti via PEC all’indirizzo protocollo@pec.comuneviterbo.it, specificando all’attenzione del “Settore Polizia Locale” e del “Settore Cultura”.

Pagina aggiornata il 10/06/2025



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