Cos'è
Dal 7 dicembre 2025 al 10 gennaio 2026 la Basilica di Santa Maria in Montesanto - Chiesa degli Artisti - ospiterà “Machines for Peace. Visioni per il Giubileo della Speranza”, la mostra-istallazione proposta dalla Rete delle feste delle grandi Macchine a spalla con ICPI - Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale del Ministero della Cultura. L'iniziativa è stata presentata questo pomeriggio alla sala Matteotti della Camera dei Deputati. Sono intervenuti S.E. Monsignor Antonio Staglianò, presidente della Pontificia Accademia di teologia e rettore della basilica di Santa Maria di Montesanto - chiesa degli Artisti, Francesco Battistoni, segretario di presidenza della Camera dei Deputati, Leandro Ventura, direttore dell’Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale Ministero della Cultura, Patrizia Nardi, responsabile tecnico-scientifico progetti Unesco - Rete delle grandi Macchine a spalla italiane, Chiara Frontini, sindaca di Viterbo, Massimo Mecarini, presidente del Sodalizio Facchini di Santa Rosa.
L’evento si ricollega al progetto espositivo che dal 2023 la Rete cura per il contesto internazionale con l’obiettivo di promuovere alcune tra le più significative feste religiose della cultura della tradizione mediterranea – i Gigli di Nola, la Varia di Palmi, i Candelieri di Sassari, la Macchina di Santa Rosa di Viterbo – coniugando e declinando, al contempo, alcuni focus dell’agenzia dell’ONU che si legano al tema della pace e al rispetto dei diritti umani.
Il progetto - ideato e coordinato da Patrizia Nardi, esperta di Patrimonio UNESCO e responsabile tecnico-scientifico del riconoscimento UNESCO alla Rete, che si è avvalsa della cocuratela di Taisir Masrieh Hasbun - è sostenuto con i fondi della legge n. 77/2006 per la salvaguardia del Patrimonio immateriale UNESCO e, fin dalla sua origine, ha goduto del patrocinio del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e del patrocinio della Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO, ai quali si è aggiunto per l’evento romano anche quello del Dicastero per l’Anno Giubilare 2025.
Partecipano al progetto anche la FICLU, Federazione Italiana Associazioni e Club per l’UNESCO, le Diocesi e Arcidiocesi delle città della Rete, i Rotary Club e l’Associazione Meraviglia Italiana.
Frutto di un lavoro lungo e complesso di mediazione e intermediazione che ha coinvolto, negli anni, le comunità patrimoniali e festive insieme ai soggetti istituzionali, il progetto è stato sviluppato con la collaborazione scientifica dell’ICPI, l’apporto di esperti internazionali UNESCO e di cultural diplomacy e lavora sull’importante ruolo del patrimonio immateriale nel dialogo interculturale e nella costruzione della cultura della pace.
Quattro, fino ad oggi, le tappe internazionali di Machines for Peace: il Bethlehem Peace Center per un progetto sviluppato in dialogo con il Comune di Bethlehem e il Consolato d’Italia a Gerusalemme, la Cappella barocca del complesso dell’Ambasciata d’Italia e dell’Istituto Italiano di Cultura a Praga, gli spazi espositivi dell’Istituto Italiano di Cultura e della Biblioteca Nazionale Serba, dove il messaggio della Rete ha raggiunto migliaia di giovani serbi in una tra le più importanti istituzioni culturali dei Balcani e, nel giugno Galerie Joseph a Parigi, in occasione della decima sessione dell’Assemblea generale degli Stati parte della Convenzione UNESCO 2003 per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale.
L’istallazione nella Chiesa degli Artisti, che presenta la sezione audiovisiva della mostra internazionale, riprende la nuova modalità narrativa di grande impatto emotivo con cui la Rete insieme all’ICPI hanno comunicato e promosso negli ultimi anni il patrimonio culturale immateriale e si avvale della creatività del regista Francesco de Melis che è autore dei progetti di antropologia visiva della Rete, del lavoro di Zeno Ruzza, filmmaker e autore dell’opera “Bethlehem” sull’esperienza della Rete in Terra Santa e di Nathan Ruzza, responsabile degli allestimenti multimediali innovativi di OpenLab. Il dialogo delle tecnologie immersive della mostra con espressioni innovative dell’arte contemporanea, passerà attraverso le visionarie teste-scultura che il designer Giuseppe Fata dedica alle città della mostra itinerante per il progetto Simulacrum.
Nel 2026 la mostra-istallazione continuerà la sua missione di diplomazia culturale toccando città europee – tra cui Strasburgo, Bruxelles e Ginevra – ed extraeuropee, come Istanbul e Santiago de Querétaro in Messico. Si chiuderà alla fine del 2026, con due eventi in Terra Santa e in Ucraina.
Il profondo valore simbolico dell’istallazione nella Chiesa degli Artisti, in questo delicato momento per la storia dell’umanità, incoraggia a celebrare la riconciliazione in tutte le sue forme in uno spazio privilegiato di testimonianza e in sintonia profonda con il messaggio universale di dialogo, di pace e di convivenza pacifica che costituisce l’essenza delle feste della Rete e sostiene i principi dell’esistenza stessa dell’UNESCO.
La mostra nella Basilica di Santa Maria in Montesanto sarà inaugurata il 7 dicembre, alle ore 17.30. Sarà visitabile fino al 10 gennaio 2026.
“Un grande evento in un contesto prestigioso – afferma la sindaca Chiara Frontini -. Un momento di grande rilievo non solo per la nostra città, ma anche per il dialogo interculturale e la promozione della pace attraverso il patrimonio immateriale delle nostre tradizioni popolari. Un patrimonio vivo, che viene alimentato e animato da istituzioni e comunità. Un patrimonio attraverso il quale veicolare messaggi di pace, riconciliazione, convivenza e speranza. La rete di sinergie che sostiene questa mostra – dalla collaborazione con l’ICPI del Ministero della Cultura, alle istituzioni internazionali, alle comunità patrimoniali – sottolinea come la cultura possa essere un potente strumento di dialogo e di pace tra i popoli. Sono certa che questa mostra, che si inserisce nel cuore delle festività natalizie, sarà un momento di riflessione e di emozione per tutti i visitatori. Davvero grazie a tutti coloro che hanno reso possibile questa mostra, con la speranza che questa iniziativa possa rafforzare ulteriormente i legami tra le nostre comunità e il mondo intero, nel segno del rispetto, della solidarietà e della valorizzazione del patrimonio culturale immateriale come patrimonio di tutta l’umanità”.
“Una tappa importante, che consolida di fatto i principi su cui Machines for Peace si fonda – spiega Patrizia Nardi, responsabile del progetto - Un Patrimonio UNESCO non può non impegnarsi sugli obiettivi che ne costituiscono la sua stessa essenza, diventare strumento di dialogo e di pace, partendo dall’altissimo valore di un patrimonio culturale che è patrimonio dell’intera umanità.
Un impegno che le comunità di pratica e i soggetti istituzionali della Rete, insieme al coordinamento tecnico-scientifico d’indirizzo, hanno assunto dal 2013 a Baku. Un impegno che portiamo avanti con serietà e determinazione, aiutati certamente dalla Legge 77/2006 che abbiamo avuto il privilegio di far emendare e che sostiene la salvaguardia dei Patrimoni immateriali UNESCO italiani, ma anche dall’azione di deciso sostegno del Comune di Viterbo (che è attualmente referente amministrativo del bando che sostiene il progetto, così come precedentemente il Comune di Sassari, ndr) e dal lavoro condiviso con le comunità di pratica riunite in Gramas. È certamente un privilegio e un riconoscimento al lavoro fin qui svolto l’inserimento dell’evento della Rete tra quelli che chiuderanno l’Anno Giubilare 2025 con la nostra istallazione che sarà visitabile, nella Chiesa degli Artisti, per tutto il periodo delle feste natalizie. In attesa di un 2026 pieno di impegni, nazionali e internazionali, che testimoniano la perseveranza della Rete nell’attuare la Convenzione UNESCO 2023. Il mio ringraziamento sentito a tutti coloro che hanno supportato e supporteranno il progetto in futuro, a Mons. Rino Fisichella e Mons. Antonio Staglianò, che hanno accolto la nostra proposta e all’on. Francesco Battistoni che ha ospitato alla Camera dei Deputati l’incontro-conferenza di lancio”.
“Quest’anno giubilare non poteva concludersi in maniera migliore – sottolinea il presidente del Sodalizio Facchini di Santa Rosa Massimo Mecarini -. La mostra Machines for Peace allestita alla chiesa degli Artisti, a piazza del Popolo, a Roma, è un traguardo importantissimo che garantirà una grande visibilità a tutto l’operato della Rete. Tutte le precedenti tappe, ognuna in maniera diversa, sono state importanti perché hanno riunito le comunità attorno a un progetto di pace che per noi è molto importante. Ma questa nella Capitale è una tappa davvero fondamentale. Ancor di più nell'anno giubilare, a pochi giorni dal Natale. Un grande lavoro quello portato avanti dalla Rete, condiviso da importantissime istituzioni, a partire dal Vaticano. Questo evento sarà anche un'occasione che porterà i nostri concittadini a visitare la mostra a Roma. Davvero una grande occasione per far apprezzare il nostro patrimonio culturale immateriale ai tanti turisti, italiani e non solo, che visitano la Capitale in questo periodo. Con questa mostra chiudiamo le iniziative per questo anno giubilare. Ci aspetta un nuovo anno intenso che ci porterà verso le nuove tappe: Bruxelles, Instanbul, Ginevra e quindi Queretaro. Un ringraziamento davvero sentito a tutti coloro che hanno permesso questa installazione. Faremo sempre del nostro meglio per far conoscere al mondo la bellezza delle nostre tradizioni”.