Descrizione
Piazza delle Erbe a Viterbo ha una storia ricca e variegata. Originariamente denominata Piazza Santo Stefano, prendeva il nome dall'omonima chiesa presente nella zona. Nel XII secolo, era conosciuta come Piazza Fajana, in onore di una nobile famiglia che vi risiedeva.
Successivamente, nel 1496, Papa Alessandro VI la riprogettò, rinominandola Platea Nova Alessandrina. Nel XVIII secolo, la piazza divenne sede del mercato ortofrutticolo cittadino, acquisendo così il nome di Piazza delle Erbe.
La fontana centrale della piazza ha subito diverse trasformazioni nel corso dei secoli. Una fontana a fuso esisteva già nel 1335; tuttavia, nel 1621, il Comune decise di ristrutturarla. Il nuovo disegno fu affidato al pittore viterbese Filippo Caparozzi, e la fontana rinnovata fu completata nel 1625. Inizialmente, presentava quattro leoni in peperino, simbolo della città. Nel 1877, la fontana fu restaurata: i leoni originali furono sostituiti con due nuovi in marmo, e fu aggiunta una ringhiera in ferro.
Affacciato sulla piazza si trova Palazzo Gatti, un edificio del XIV secolo appartenuto all'omonima famiglia, protagonista delle vicende politiche viterbesi per oltre un secolo. Di fronte, si trova la cosiddetta Casa della Pace, edificata negli anni del papato di Alessandro VI, come testimonia l'iscrizione sull'architrave di una finestra: "Concordia Civium Instaurata", datata 15 gennaio 1503.
Nel corso dell'Ottocento, la piazza cambiò nome più volte: Piazza delle Erbe, Piazza Vittorio Emanuele, Piazza dei Leoni, per poi tornare all'attuale denominazione. In quel periodo, vi si affacciava il prestigioso Albergo degli Angeli, che ospitò la regina d'Inghilterra e il re di Napoli Ferdinando I.
Servizi
Modalità di accesso
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