Come un sasso nello stagno, al via la terza edizione del Festival di Teatro Sociale Integrato

6 Dicembre 2024

Al via la terza edizione del Festival del Teatro Sociale Integrato Come un sasso nello stagno, evento che nasce, nel 2022, in occasione dei 25 anni dell’associazione Eta Beta, figlia morale del compianto neuropsichiatra infantile Giorgio Mauro Schirripa. La kermesse di quattro giorni – che si svolgerà al Teatro dell’Unione di Viterbo, da giovedì 12 a domenica 15 dicembre – come sempre si prefigge l’obiettivo di valorizzare, mettendole in connessione con il contesto nazionale, realtà operanti sul territorio che da anni, supportate da tanti soggetti del terzo settore, promuovono e attuano percorsi di teatro sociale. La rassegna – curata da Francesco Cerra del Tetraedro APS in collaborazione con Eta Beta ODV e la cooperativa sociale Gli Anni in tasca – è patrocinata dalla Asl di Viterbo, sostenuta dal contributo dell’assessorato alla cultura del Comune di Viterbo e da quello della Regione Lazio (Comunità Solidali 2022), nonché realizzata grazie all’aiuto di imprese e attività locali.

I vari laboratori di teatro – che danno poi luogo alla messa in scena conclusiva del Festival appositamente pensato nel periodo natalizio – nascono grazie ai fondi Pai della Asl VT3 e raggiungono la massima inclusione sociale grazie ad una consolidata rete territoriale costituita da: 
Asl di Viterbo UOS (servizio Asl disabile adulto), Servizi sociali del Comune di Viterbo, cooperativa sociale Gli anni in tasca (consorzio Il cerchio), cooperativa sociale Universale 2000 (consorzio Il Mosaico), associazione Eta Beta e Tetraedro A. P.S..

L’appuntamento di dicembre, ormai ricorrente e in continua crescita, coinvolge anche altre compagnie locali – come la Gea, la Fondazione Solidarietà e Cultura Onlus di Montalto di Castro e CSR e la cooperativa sociale Alicenova – diventando un momento di incontro tra personalità diverse impegnate per un fine comune: lo spettacolo.

 

Il titolo Come un sasso nello stagno si ispira a una metafora di Gianni Rodari (da Grammatica della Fantasia). Un sasso gettato in uno stagno, infatti, suscita onde concentriche che si allargano sulla sua superficie, coinvolgendo nel loro moto oggetti a distanze diverse; allo stesso modo, il Teatro Integrato e le azioni racchiuse in esso, producono onde di superficie e di profondità, in un movimento che interessa la crescita del singolo, del gruppo e delle loro relazioni: famiglia, società, lavoro.

Gli eventi proposti, di particolare rilevanza sociale e culturale, saranno i protagonisti di questa rassegna fortemente voluta dal vicesindaco e assessore alle iniziative per lo sviluppo della cultura Alfonso Antoniozzi. 

Ad aprire il festival giovedì 12 dicembre il concerto della corale polifonica San Giovanni di Bagnaia, diretto dalla m° M. Loredana Serafini che, insieme al m° Ferdinando Bastianini ha dato vita nel settembre 2023 al coro integrato “Le voci di Eta Beta”.

È possibile acquistare i biglietti presso il botteghino del Teatro dell’Unione
Tel.: +39 388.95.06.826. Chiuso il lunedì.
Aperto dal martedì al sabato dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 15.00 e le 19.00.
Aperto anche di domenica, con gli stessi orari, in caso di spettacoli o altre attività.

GLI SPETTACOLI
Giovedì 12 dicembre ore 21
“Sogni di Natale” II ed.  musica e cinema
Corale Polifonica San Giovanni di Bagnaia direzione M. Loredana Serafini

in collaborazione con
Associazione e Centro Studi Cesare Dobici
Ferdinando Bastianini pianoforte, Wanda Foliero violino
“Le Voci di Eta Beta” coro integrato
e la partecipazione
Scuola di danza Art Ballet Studio diretta da Rita Proietti Gretti, con la collaborazione della scuola “Armonia Danza” di Francesca Candy
Compagnia Tetraedro* con Franco Heera Carola, Ylenia Di Luigi, Moira Persi, Paola Borgia, Alessandra Cappuccini, Arianna Villetti
con interventi di Veronica Carrubba
Faith. Federica Sciamanna

Incentrati sulle colonne sonore desunte da celebri lavori cinematografici gli interventi a cura della Corale S. Giovanni e dalle Voci di Eta Beta, formazioni dirette da M. Loredana Serafini. Morricone, con la stupenda melodia di Nuovo Cinema Paradiso, l’incantevole colonna del Dottor Zhivago, Fratello Sole, Sorella Luna e altri famosi motivi saranno interpretati dalle compagini corali con gli interventi e l’ accompagnamento strumentale del violino di Wanda Folliero e Ferdinando Bastianini al pianoforte. Le Voci di Eta Beta sono un meraviglioso esempio di formazione integrata, dove la musica diventa motivo di scambio dialogico e preziosa risorsa espressiva. Preparati con mirata strategia didattica, questo coro riscuote sempre enorme successo non solo per le atmosfere che riesce a suscitare, ma anche per l’intensa dimensione umana trasmessa agli spettatori. Terminerà il concerto una serie di riferimenti natalizi, con popolari nenie e motivi inneggianti alla gioia per il Natale alle porte. L’iter programmatico prevede dei commenti coreografici a cura di Rita Proietti Gretti con le danzatrici della sua Scuola, che presenterà anche alcune interpretazioni su suggestivi momenti musicali e dei momenti teatrali, dialoghi e monologhi estrapolati dai celebri film, che andranno ad introdurre o ad accompagnare le colonne sonore a cura della compagnia Tetraedro*. A incantare ancora il pubblico una performance vocale di musica ambient ispirata alle antiche civiltà, già colonna sonora di un documentario sul territorio, di Faith Federica Sciamanna. Presenta la serata Veronica Carrubba.

 

Venerdì 13 dicembre ore 21
SUL FILO DEL RACCONTO
Cooperativa sociale Alicenova
regia Natalí de Anna 

 “Ci fu un tempo in cui gli uomini e le donne vivevano di fiabe, si raccontavano miti e leggende, tessevano la propria vita narrando le proprie gesta. Raccontando essi vivevano. Ascoltando essi sognavano”

Tre fiabe popolari liberamente rivisitate che ci proiettano in un mondo fatto di incantesimi, oggetti magici e creature fantastiche. Luoghi di inclusione sociale, spazi metafisici della realtà popolati da saggi e da stolti, da poveri e astuti, da migranti che partono per lunghi viaggi per salvare un padre o per riscattarsi. Fiabe che danno forma al mondo, lo definiscono e che, come i sogni, sono la via principale per accedere ai contenuti dell’inconscio.

Fiabe che raccontano della paura, un filo rosso che intreccia antichi e nuovi terrori, e che ci conducono dentro foreste oscure da dove uscire tracciando una propria traiettoria, con coraggio e libertà e andando alla ricerca del proprio fuoco, che bruci invidie e insicurezze, con la sfrontatezza di essere sé stessi fino in fondo”.

Sabato 14 dicembre ore ore 21
LE CITTÀ IN – VISIBILI
Compagnia Disorganizzata – Ass. Eta Beta ODV – Coop. Sociale Gli Anni in Tasca
regia Francesco Cerra – aiuto regia Franco Heera Carola – sonorità Alfonso Prota
scenografie digitali: Stefano Fiori, Gilberto Charris in coll. con Hubstract Made for Art

con la partecipazione:
Franco Heera Carola e Gabriele Ludovici della compagnia Tetraedro
Esibizione dell’A.B. CREW, i ragazzi del corso di Hip Hop e Breaking della scuola di danza Art Ballet Studio

liberamente tratto dalle “Città Invisibili” di I. Calvino

Con brani, riflessioni e poesie tratti da : Pasolini; T. Campanella; ”L’Odio” il film; A. Berti “Mostrarsi sui social. L’ossessione di apparire; Dickinson; Pozzi; Terzani; Schopenhauer; “il bosco addormentato” di R. Dautremer; M. L. Spaziani; G. Thunberg

Le città invisibili è un’opera di Italo Calvino pubblicata nel 1972 . Il punto di partenza di ogni capitolo è il dialogo tra Marco Polo di cui si celebrano i 700 anni dalla sua  morte (1324), e l’imperatore dei Tartari Kublai Khan, che interroga l’esploratore sulle città del suo immenso impero. Marco Polo descrive città reali o immaginarie, che colpiscono sempre più il Gran Khan. I temi affrontati nello spettacolo sono diversi e vari: dal tema dell’ambiente a quello delle arti (musica/danza/arte), da quello delle emozioni a quello del sogno, dallo sviluppo al’ insoddisfazione, dal consumismo all’emarginazione. Un resoconto dettagliato, delle sensazioni che ogni città, con i suoi profumi, sapori e rumori, suscita. Il ruolo e la sfida dello spettatore sarà riuscire a cogliere il “discorso segreto”, le “regole assurde” e le “prospettive ingannevoli” di queste storie.

Domenica 15 dicembre ore ore 18.30
C’ERA UNA VOLTA PINOCCHIO
Ass. Eta Beta ODV – Coop.  sociale Gli Anni in Tasca – sezione Teatro Ragazzi
regia Paola Borgia, musiche dal vivo Massimiliano Felice

liberamente tratto da “Le avventure di Pinocchio” di C. Collodi

Tanti Pinocchi in scena a raccontare la storia del burattino più famoso d’Italia. Riviviamo insieme alcune delle avventure di Pinocchio accompagnandolo nel suo percorso per diventare un bambino vero. Ma… che vuol dire “diventare un bambino VERO”? Secondo Collodi la magia avviene quando Pinocchio impara a prendersi cura di Geppetto. E questo spettacolo vuole essere un omaggio a chi si prende cura di noi ogni giorno, osservati con lo sguardo di chi sa vedere “col cuore”. In scena 20 attori, tra utenti seguiti dal servizio della Asl Disabile Adulto di VT, operatori e volontari.

La terza edizione del Festival di Teatro sociale integrato è stata presentata lo scorso 2 dicembre a Palazzo dei Priori dall’organizzatore e direttore artistico di Tetraedro Francesco Cerra insieme al dottor Marco Marcelli, direttore del Dipartimento di tutela e salute mentale e riabilitazione dell’età evolutiva della Asl di Viterbo e alla presidente di Eta Beta odv Franesca Burla. Hanno aperto la conferenza stampa il vice sindaco Alfonso Antoniozzi e l’assessore alle politiche sociali e all’educazione Rosanna Giliberto insieme al consigliere regionale Daniele Sabatini.

 

torna all'inizio del contenuto