19 Agosto 2024

Raccontare Dies Natalis. Raccontare la gestazione della nuova Macchina di Santa Rosa. Far emergere l’aspetto più nascosto e più intimo che c’è dietro il quotidiano lavoro di costruttori, ideatore, progettisti, maestranze, addetti ai lavori. L’emozione dell’attesa per i Facchini. Realizzare una nuova Macchina di Santa Rosa non significa solo assemblare dei blocchi, creare a collocare statue, calcolare il baricentro perfetto o rispettare dei rigorosi parametri imposti da un bando.

Realizzare e creare dal nulla una nuova Macchina di Santa Rosa è ben altro. È senso di responsabilità, preoccupazione, tensione, coraggio, professionalità. È gioia, devozione, fede e sacrificio. Tradizione, abbracci e notti insonni. E trasformare un disegno in un’opera d’arte, è dare un’anima a una struttura verticale che somiglia a un campanile, è dare un cuore a quintali di acciaio, alluminio, blocchi di polistirolo. E tutto questo, tutto quello che fa parte della costruzione di una nuova Macchina, tutto quello che non si vede la sera del 3 settembre, tutto quello che si vive nell’attesa di consegnare ai Facchini e alla città la Macchina di Santa Rosa più bella di sempre, è giusto farlo conoscere. È giusto condividerlo. È giusto farlo vivere a tutti i viterbesi.

Ed è proprio da questa consapevolezza che nasce l’idea di un documentario. La volontà di regalare alla città una testimonianza di tutto quello che c’è dietro la realizzazione di una nuova Macchina di Santa Rosa. Una testimonianza che resti. Resti nel tempo. Un tempo sospeso che ci condurrà e ci accompagnerà al primo sollevate e fermi la sera del prossimo 3 settembre.

Un documentario dedicato a questo periodo di attesa. Un condensato di emozioni da trasmettere, far sentire, far vivere. In che modo? Raccontando, attraverso le immagini. Raccontando con gli occhi. Raccontando con le parole. Anche con i silenzi, quelli di alcune pause più lunghe di altre. Raccontando con il cuore. Con lo sguardo. Semplicemente, raccontando.