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12 Marzo 2024

Processo simulato sul bullismo. Protagonisti del progetto pilota sulla giustizia i ragazzi dell’I.C. Pio Fedi di Grotte S.S. Stefano

Lo scorso 9 marzo, alle ore 10, presso l’aula 6 del Tribunale di Viterbo, si è svolto il processo simulato sul tema del bullismo con protagonisti i ragazzi della scuola secondaria di I grado dell’istituto comprensivo “Pio Fedi” di Grotte Santo Stefano. Un vero e proprio processo in cui i ragazzi hanno indossato le toghe di pm, giudici e avvocati e le vesti degli imputati, parte civile e testimoni, affiancati dai magistrati del Tribunale di Viterbo e dagli avvocati dell’Ordine di Viterbo. A esprimere soddisfazione per la riuscita dell’iniziativa sono stati il presidente del Tribunale Francesco Oddi, la sindacaChiara Frontini e la dirigente scolastica dell’istituto “Pio Fedi” di Grotte Santo Stefano Giovanna Diana. Soddisfazione condivisa anche da parte dei consiglieri Luigi Gioiosi e Francesca Pietrangeli, delegati rispettivamente al contenzioso e alle nuove generazioni, e dell’assessore Scardozzi, promotori del progetto pilota sulla giustizia, parlata e rappresentata, proprio presso l’I.C. “Pio Fedi” di Grotte Santo Stefano, insieme alla preziosa collaborazione della dirigente scolastica Diana e delle professoresse Alessandra Dominici e Maria Stella Lalla delle classi seconde e terze, sezioni A e B.

“Dopo sette incontri di preparazione a scuola, gli studenti e le studentesse dell’istituto comprensivo Pio Fedi di Grotte Santo Stefano hanno vissuto e animato un processo simulato sul bullismo – ha sottolineato la sindaca Frontini -. Chi vestiva i panni del procuratore, chi dell’avvocato di parte civile, chi del testimone, chi dei giudici. Un’intera comunità coinvolta, compresi i genitori, allenatori sportivi e collaboratori scolastici, che ha permesso ai ragazzi di vivere un’esperienza educativa unica. Un’iniziativa utile a promuovere la conoscenza delle istituzioni, del sistema giustizia, della legalità e del rispetto delle regole.

“I ragazzi si sono immedesimati nelle rispettive parti con entusiasmo e partecipazione, cogliendo pienamente il senso dell’esperienza – hanno spiegato l’assessore Scardozzi e i consiglieri Pietrangeli e Gioiosi -. Gli alunni, grazie anche al costante supporto del sostituto procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Viterbo Paola Conti, dei Carabinieri, nella persona del maresciallo capo Marco Fiocchetti della stazione di Grotte Santo Stefano e dell’Ordine degli Avvocati di Viterbo, si sono cimentati nei vari ruoli, attenendosi a un copione elaborato dalle professionalità coinvolte. Il processo simulato del 9 marzo conclude il percorso articolato sui sette precedenti incontri in classe e sulla giornata dedicata allagiustizia “parlata”, in cui gli studenti hanno potuto incontrare e porre domande a chi la giustizia la amministra: magistrati,avvocati, carabinieri. Il modo più diretto per meglio comprendere valori fondamentali per vivere in una società civile, in maniera coscienziosa e attiva, sviluppando il senso delle regole, dell’etica, della morale intesa nella sua accezione positiva e più ampia”.

“La consapevolezza del valore della legalità che è emersa attraverso il lavoro dei nostri alunni e alunne e l’impegno mostrato in questi mesi di lavoro – ha affermato la dirigente scolastica Diana – ci rendono orgogliosi del percorso fatto e dei risultati raggiunti. Ringraziamo l’amministrazione comunale per averci proposto il progetto e per averci dato l’opportunità di fornire “competenze” concrete per lo sviluppo di cittadini consapevoli”. Presente al processo anche il presidente dell’Ordine degli Avvocati Luigi Sini che, in attesa della sentenza da parte del giudice Giacomo Autizi, haribadito la vicinanza dell’Ordine degli avvocati in occasione di progetti analoghi. Con il presidente anche i colleghi avvocati Claudia Caporossi e Lorenzo Lepri. Tra i presenti in aula anche l’assessore alla cultura e all’educazione Alfonso Antoniozzi e i consiglieri Maria Rita De Alexandris, Umberto Di Fusco e Melania Perazzini.

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