“Fakes”, il falso nell’arte in mostra a Viterbo

Dal 4 dicembre un percorso curioso e avvincente attraverso le opere di Alceo Dossena e di molti altri falsari tra Ottocento e Novecento “Il vero falsario ha una personalità, non è un copista o un imitatore, e si può prefiggere di imitare uno stile, non un’opera”.

Da un’idea di Vittorio Sgarbi nasce la mostra “Fakes. Il falso nell’arte da Annio ad Omero”, visitabile a Viterbo dal prossimo 4 dicembre presso il Centro Culturale Valle Faul. Un percorso curioso e avvincente tra eclatanti casi di falsi e colpi di scena che hanno messo sotto scacco il mondo artistico italiano e internazionale. L’esposizione, allestita negli spazi riqualificati dell’ex mattatoio comunale, approfondisce l’appassionante capitolo del falso nell’arte, partendo dai capolavori del cremonese Alceo Dossena (1878-1937), formidabile creatore di sculture nello stile dei greci, degli etruschi e dei più grandi maestri italiani del Trecento e del Rinascimento, capace di imitare uno stile talvolta miscelando motivi derivati da artisti diversi e donare alle sue creazioni la patina del tempo, rendendole così ancor più convincenti.

Opere in grado di trasmettere tutta la vitalità e il sapore degli originali a cui sono ispirate e che trassero in inganno illustri studiosi e direttori museali, tanto da finire in collezioni e musei di tutto il mondo. Alle suggestive opere di Dossena fanno da controcanto quelle di Giovanni Bastianini, il più celebre scultore-falsario dell’Ottocento e autore di opere in stile rinascimentale, di Icilio Federico Joni e del suo allievo Umberto Giunti, che si specializzano nell’imitazione dei Primitivi italiani.

Dossena e gli altri sono espressione di un clima in cui, tra fine Ottocento e inizio Novecento, la richiesta di opere antiche da parte dall’aristocrazia europea e ancor più dai ricchi statunitensi è tale da favorire l’immissione sul mercato antiquario di numerosi falsi realizzati da abilissimi artisti-artigiani. Accanto a queste opere, sono esposti i marmi assemblati nel Quattrocento dal frate domenicano Annio da Viterbo (1437-1502), primo esempio di archeologo-falsario che utilizza le sue creazioni per esaltare le mitologiche origini cittadine.

E infine le ceramiche e i bronzi in “stile etrusco” di Omero Bordo (1943-2018), l’artista di Tarquinia che alla fine del Novecento ha visto molte delle sue opere esposte nei maggiori musei come originali reperti archeologici. Ad integrazione della mostra, verranno esposte le opere di Franco Cordelli “Gatti e Caricature”, in cui l’artista viterbese ricerca i tratti essenziali del personaggio e, manieristicamente, li parodizza. Rigorosamente in bianco e nero, tranne alcune a colori, le caricature di Cordelli vanno dal ritratto caratteriale alla vera e propria vignetta con fumetto e battuta salace. “Fakes. Il falso nell’arte da Annio ad Omero”, ideata da Vittorio Sgarbi e a cura di Dario Del Bufalo e Marco Horak con la collaborazione di Pietro Di Natale, è aperta a Viterbo presso il Centro Culturale Valle Faul (Via Faul 24/26) dal 4 dicembre 2022 al 20 febbraio 2023. La mostra è promossa dal Comune di Viterbo, Assessorato alla Bellezza, con il coordinamento generale dell’Arch. Giovanni Cesarini.

In collaborazione con Carramusa Group, Fondazione Carivit, Ferrara Arte, Mart, Ancit, Fondazione Cavallini Sgarbi e il prezioso supporto della Fondazione Pallavicino di Genova.

Inaugurazione domenica 4 dicembre ore 11.30. Info: 0761.222966 – ufficiostampa@comune.viterbo.it.

Apertura: giovedì, venerdì, sabato, domenica e festivi ore 10.30-18.30. Ingresso 5 euro (gratuito per under 12, disabili, possessori Viterbo Pass MuVi, possessori biglietto singolo dei siti MuVi e possessori biglietto della mostra “Michelangelo e la Cappella Sistina”).

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